Beppe Viada nasce a Cuneo nel 1935. Ancora adolescente, per spontanea inclinazione, si avvia all'intaglio su legno presso lo scultore Fulcheri, tempra trasparente e chiara di artigiano. Sui 17 anni (1940 - 1944) apre una bottega in proprio a Basse Stura di Cuneo, ove abita: anni di guerra e poi dopoguerra, forte la richiesta di artigianato qualificato. È l'inizio d'un crescendo produttivo e creativo ambientato nelle finezze del barocco. Ma già Bep Viada è ricercato da amatori lontani ed esigenti: la primissima figura di Cristo finisce a San Germano Vercellese; una seconda ad Atalanta (USA Georgia).
Mentre la personalità di Viada cresce e si afferma, "Bep" trova il tempo per salire abitualmente a Sancto Lucio de Coumboscuro e avviare i giovani scolari, guidati da Sergio Arneodo, nell'arte dell'intaglio. La sua pazienza ed abilità forgeranno numerosi giovani, che troveranno così la possibilità di fondare "L'Ateìe d'art Coumboscuro" e poter rimanere a vivere sulla loro montagna. Tra gli scolari di quella straordinaria avventura che è stata e continua tutt'ora scuola elementare di Coumboscuro, Viada individua la personalità di Peire Rous, che seguirà le orme del maestro e di Bernard Damiano nel modellato staturario in legno. Peire Rous sarà anima delle creazioni artistiche di Coumboscuro, con numerose opere ed iniziative dedicate all'arte del legno.
Ed intanto Viada conosce i maestri all'ora emergenti in Provincia di Cuneo: Giulio Boetto - pittore, Giuseppe Perotti - scultore.
Questa lunga familiarità di rapporti, ma soprattutto la malattia - poi superata - che lo colpisce intorno ai sui 45 anni, creano in lui scoperta autentica del "Cristo": come figura sopranaturale e come ispiratore d'arte.
Il 1970 è il momento della svolta decisiva. Emerge prepotente la nuova ispirazione di personalissima spinta espressiva; da allora Crocefisso, Madre di Gesù, ambiente biblico, rifiuto dell'episodico terreno, guidano la sua arte con piglio crescente, Il messaggio di Cristo risponde con ben altra forza ai nostri "perché". La moglie Franca è orizzonte e stimolo in questa nuova ispirazione.
Oggi per Bep Viada è il momento esteticamente toccante del "verticalismo": l'interpretazione del Cristo verso soluzioni formali di estrema smaterializzazione e di ultima liberazione dal mondo! "La morte non mi atterrisce. Mi dà vita e forza di ispirazione!". L’artista è mancato nel 2004.