Quando seconda domenica di luglio
Dove Sancto Lucio de Coumboscuro
Tradizionale pellegrinaggio di origine benedettina.
Si svolge con un percorso rogazionale sulla montagna con canti, preghiere e commenti in provenzale, costumi tradizionali.
"La lengo, i n'a proun?", la lingua è tutto, per saldare il debito dell'autenticità? .. Cioè, per garantire agli altri che tu sei figlio autentico d'una terra autentica, e abitata da gente davvero figlia di radice di quella terra!…
In Coumboscuro la questione ci è sempre pesata addosso con peso imbarazzante. Ne abbiamo discusso con amici di qui e d'oltre frontiera: divergenze, pareri e contropareri, ma poi approdoinevitabilmente concorde: "La lengo i'a ren proun, per far un pople!", la lingua non basta, la lingua non è ancora il popolo!
Poiché gente, popolo sono roba viva: sono uomini e donne, giovani e anziani, che negli occhi dell'anima si portano in buona fede un'immagine del mondo, che gli altri non hanno.
E quell'immagine "Joue e viéi, ome e frémo – se la porten senço tèmo!", quell'immagine giovani e vecchi, uomini e donne se la portano dentro con tutta franchezza!
Anima mia, dover sei?
Questa nostra divagazione non è roba casuale, ma frutto d'un disappunto, che ben ci punge l'anima e ci innervosisce la sua parte. La lingua, certo! Ma oggi, in questo imperversare di sub-inglese e di folk-reclames, la lingua si riduce a puro vociare tele-consumistico. Anima mia, addio! Dove sei?… Sì, manca l'anima, manca il sentimento, cioè manca ciò che conta per segnare d'autentico una persona e la sua gente!
Ripensavamo a tutto ciò nei giorni scorsi. Ed ancora una volta ci vengono avanti, nell'immagine, i monaci Benedettini de "Lou Couvent". Sì il nostro convento, il dosso selvatico qui, in Coumboscuro, dove – fan circa dieci secoli – c'erano i Benedettini d'oltralpe, giunti dal "Puy-en-Velay" oltre Rodano, terra di lingue d'oc. Di qui e di là delle Alpi trovi le loro tracce, dalle Cevenne di Francia a Cervere, ai bordi della Langa cuneese. Le trovi frequenti nella nostra valle Stura, Argentera, Vinadio, Sambuco, Aisone…
Quei Benedettini a quei tempi traversano anche in valle Grana, scendono in Coumboscuro, quel dosso selvoso lassù, diventa il loro "convento". Qui già allora essi pregavano: "Pecaire, o Vierge Santo – veirès chasque clavéu – qu'en si membre se planto", … oh Vergine Santa, vedete ogni chiodo, che si pianta nelle membra di vostro figlio.
"E bén, temp après aquelo prièro e aquel chant li aven mai troubà.. in Coumboscuro li abbiamo ritrovati quelle preghiere e quei canti, restituiti alla nostra antica lingua provenzale, quella dei nostri antenati, dei nostri "reire"! E ciò grazie all'aiuto di tanti amici di ogni valle. Sia grazie a loro! Perché ci aiutano a tener viva la nostra storia attraverso un felice incontro di fede e di lingua da valle a valle!
E' da questa antica origine che giunge il Roumiage de Prouvenço a la Vierge Adoulourado. La seconda domenica di luglio. Da centinaia di anni questo culto, questa tradizione si rinnova costantemente, tra memoria e fede